Bulwark: Falconeer Chronicles – La nostra recensione! (2024)

Sviluppato da Tomas Sala e pubblicato da Wired productions, Bulwark: Falconeer Chronicles è un open world builder che ha al centro dell’esperienza di gioco la libertà e l’espressione del giocatore.

La storia di Bulwark: Falconeer Chronicles

Il gioco non ha una storia vera e propria. Dovrete costruire avamposti su promontori rocciosi che spuntano dalle onde dell’oceano, collegarli con traballanti portali e partire con il vostro dirigibile alla ricerca di risorse che possano essere rispedite all’insediamento principale. Bulwark è diviso a metà, più o meno tra il trafficare con gli insediamenti e vederli crescere, e la gestione di una rete di spedizioni in espansione, che viene periodicamente saccheggiata da pirati e fazioni rivali. Nessuna di queste attività è mai particolarmente impegnativa, ma il vero punto forte del gioco è il sistema di costruzione degli avamposti.

Gameplay

Il sistema di costruzione è davvero la cosa più bella di Bulwark: Falconeer Chronicles. Inizierete la partita da un avamposto e vi allungherete verso l’esterno della mappa con il cursore, cercando un potenziale luogo in cui costruire una nuova torre. Le torri agiscono come nodi nella rete di risorse di un insediamento e iniziano come fragili strutture fatte di legno. Ogni volta che viene costruita una nuova torre, viene costruita in automatico anche una passerella che conduce dal punto di partenza alla nuova struttura. Potrebbero essere semplici serie di percorsi e scale, ma potrebbero anche dover attraversare drastici cambiamenti di altitudine, e osservare come i lavoratori decidano di allestire impalcature selvagge per sostenere il tutto è stato molto divertente. Non c’è praticamente nessun terreno pianeggiante a Bulwark, e così i cittadini costruiscono le loro case lungo diversi sentieri rialzati e nelle rocce intorno alle torri: piccole baracche di legno all’inizio, che a malapena pendono su qualunque pezzo di struttura di supporto abbiano. Man mano che avrete accesso a più risorse di pietra e ferro, potrete migliorare le torri e i gli avamposti, e finalmente le traballanti piattaforme di legno hanno potuto essere sostituite con ponti in pietra, scale scolpite e tunnel.

Bulwark include tre scenari di campagna, ognuno dei quali può richiedere alcune ore per essere completato, oltre a una modalità di free build. A parte questo, però, non c’è molto altro da poter fare. La meccanica centrale di guardare piattaforme sgangherate e ponti di pietra svettanti apparire tra le torri è adorabile, ma il combattimento e la gestione di una rete commerciale sono piuttosto superficiali. Non è un gioco di strategia molto profondo, con funzioni nascoste da scoprire oltre le prime due ore. Ma considerando che si tratta del lavoro di un singolo sviluppatore, è già ottimo quanto è stato fatto.

Comparto tecnico e grafico

Il comparto tecnico del gioco è di buona fattura. Durante le nostre partite ci siamo imbattuti in diversi piccoli bug e glitch, che però non hanno influito sulla nostra esperienza. Anche le performance sono sempre state fluidissime, ma i comandi non proprio semplici da imparare ci hanno fatto perdere la pazienza in piu’ di un’occasione.

Il comparto grafico del titolo è discreto. Anche se molto semplice, ci è piaciuta la direzione artistica del gioco, e anche lo stile minimal di strutture e personaggi è delizioso. Nota di merito all’ottima colonna sonora, molto rilassante.

Conclusione e Voto

Versione testata: PC

Questo gioco è stato recensito utilizzando una copia fornita dal publisher, dalla società di PR, dallo sviluppatore o altro allo scopo esplicito di una recensione.

E voi avete già giocato a Bulwark: Falconeer Chronicles? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti!